Vacanze estive 2020, come andare in spiaggia ed al ristorante
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Vacanze estive 2020, come andare in spiaggia ed al ristorante

Come trascorrere le vacanze estive del 2020? La domanda è d’obbligo visto che, dopo la drammatica pandemia di coronavirus, niente sarà più come prima. E questo perché, prima di tutto, nonostante in Italia il lockdown sia stato già allentato, nel nostro Paese è ancora vigente il distanziamento sociale e, quando necessario, pure l’uso di dispositivi di protezione individuale, dall’uso dei guanti alle mascherine, e passando per l’uso di prodotti igienizzanti a base alcolica. Di conseguenza ci saranno delle regole stringenti, anti contagio, da rispettare durante le vacanze estive del 2020 a partire dall’ingresso e dalla fruizione delle spiagge, e passando per l’accesso ad esercizi pubblici come i bar ed i ristoranti.

Ecco quando dovrebbe partire la stagione balneare 2020

Nel dettaglio, in Italia la stagione balneare dovrebbe aprirsi l’1 giugno del 2020 quando il Governo dovrebbe aprire agli spostamenti da una regione all’altra. Di conseguenza, gli stabilimenti balneari devono conoscere subito con chiarezza le regole e le norme da applicare al fine di accogliere i turisti a tutela della loro salute. E questo perché, per le vacanze estive del 2020, assisteremo ad un vero e proprio turismo di prossimità con la regola di garantire distanze di sicurezza anche attraverso le scelte che faranno i gestori degli impianti balneari. Al riguardo l’orientamento del Governo italiano è quello di dare libertà alla Regioni nel fissare le regole visto che le spiagge non sono tutte uguali per conformazione territoriale ed anche per il livello dei flussi turistici.

Vacanze estive del 2020 in spiaggia nel massimo rispetto del distanziamento sociale

Il rispetto del distanziamento sociale avrà un costo non indifferente per i gestori degli stabilimenti balneari, ma per far ripartire il settore in sicurezza serviranno sacrifici tra il divieto degli assembramenti e l’addio, temporaneo si spera, al consumo di cibi e di bevande al bancone ed in compagnia. Per il momento si può dire addio pure all’arrivo nelle strutture di turisti che sono privi di prenotazione in quanto sarà anche la massima organizzazione ed efficienza a garantire l’abbattimento dei rischi di contagio da coronavirus.

I costi per gli stabilimenti balneari, inoltre, cresceranno non solo in ragione del distanziamento sociale, che porterà ad offrire un minor numero di ombrelloni, ma anche per la sanificazione e per l’uso di prodotti igienizzanti. Al riguardo, infatti, bisognerà costantemente sanificare tutte le zone comuni degli stabilimenti balneari, così come di notte nelle strutture, prima dell’apertura il giorno dopo, dovranno essere effettuate tutte le pulizie necessarie.

In accordo con quanto è stato riportato dal sito fanpage.it, rispetto alle norme che sono state e che saranno fissate dallo Stato centrale, le Regioni italiane potranno intervenire con altre norme anche in ragione della curva dei contagi da Covid-19. Per esempio, in spiaggia, potrebbero essere utilizzati braccialetti pronti a vibrare o a suonare nel momento in cui tra due o più persone non venga rispettata la distanza di sicurezza. Resta inoltre da capire quale sarà il futuro di Immuni, l’app di tracciamento il cui uso sul telefonino resterà comunque facoltativo.

Negli stabilimenti balneari, ai tempi del coronavirus, è lecito attendersi un aumento dei controlli da parte dei vigili urbani visto che la vigilanza, sul rispetto del distanziamento negli stabilimenti balneari, sarà affidata sul territorio ai Comuni. Ma in ogni caso le strutture, oltre che dei bagnini, dovranno fare affidamento pure su steward adibiti al controllo ed al rispetto delle regole, altrimenti lo stabilimento balneare, se non a norma anti contagio, potrebbe poi rischiare non solo pesanti sanzioni pecuniarie, ovverosia delle multe salate, ma pure la chiusura temporanea nei casi più gravi. Ed in tal caso il danno economico per il gestore sarebbe ingente.

Dalle spiagge agli alberghi e passando per i villaggi vacanze, ecco le tutte le precauzioni anti Covid-19

Il divertimento estivo degli italiani, nelle prossime settimane, non andrà chiaramente ad interessare solo le spiagge, ma pure i villaggi vacanze e gli alberghi che, allo stesso modo, dovranno adottare delle stringenti misure di sicurezza anti contagio. Per esempio, nelle aree comuni degli alberghi sarà obbligatorio l’uso della mascherina, così come negli ascensori si potrà accedere solo uno per volta. Dobbiamo dimenticarci inoltre della reception in quanto di sicuro tanti alberghi andranno ad incentivare, ed in molti casi a rendere obbligatorie, le prenotazioni delle camere online con strumenti e servizi di moneta elettronica.

Ma come si fanno a controllare i turisti che arrivano non solo nelle spiagge attrezzate, ma pure negli alberghi, con annesso ristorante, e nei villaggi vacanze? Al riguardo ci sono diverse ipotesi al vaglio con le regioni che in tal senso potranno pure emanare dei provvedimenti con le relative disposizioni. Oltre all’app Immuni, infatti, si parla pure di test sierologici e di certificato sierologico obbligatorio, ma anche dell’uso del termoscanner per il controllo della temperatura corporea, mentre sembra utopico fare i tamponi un paio di settimane prima a tutti i turisti che hanno prenotato specie se si considera che dal mese di giugno del 2020 dovrebbero aprire, senza restrizioni, pure le frontiere tra le Regioni italiane.

Come andare al ristorante durante le vacanze estive tra l’uso della mascherina e la sanificazione degli ambienti

Le criticità da superare sono tutte da valutare, inoltre, per i ristoranti che, dovendo garantire il distanziamento sociale, rischiano di dover dimezzare come minimo i coperti se i tavoli sono al chiuso. Di certo al tavolo per mangiare non si potrà stare con la mascherina, ma questa sarà in ogni caso obbligatoria per andare a pagare il conto, per lavarsi le mani in bagno, ed anche per entrare ed uscire dal locale. C’è da capire, inoltre, come si andranno a sanificare gli ambienti quando i clienti lasciano i tavoli per essere occupati da altri. E questo anche perché l’uso delle barriere divisorie è una misura anti contagio utile ma di certo non la sola. Per esempio, rispetto al passato i ristoranti al chiuso dovranno dotarsi di potenti sistemi che garantiscano il costante ricambio dell’aria in accordo con quanto è stato riportato dal quotidiano online lastampa.it.

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