Ognuno di noi conosce il poker, e sicuramente le scene cult di molti film hanno contribuito ad alimentare la sua leggenda. Pensiamo solamente al genere western con la classica scena nel saloon, la partita a carte, il baro, le accuse e la conclusione con un duello o una scazzottata. Ma il poker è molto più di questo.
Nato in America, anche se le sue vere origini restano ancora sconosciute, questo gioco basata sulla combinazione di carte e puntate, ha diverse varianti che si sono affacciate lungo la sua storia.
All’inizio, intorno ai primi anni del XIX secolo, sembra che bastassero solo 20 carte per poter giocare, e certo non c’erano ancora le estenuanti competizioni che abbiamo oggi.
Varianti e specialità: qual è il termine giusto?
Come ci insegnano esperti del settore, come ad esempio www.grinderlabpoker.it, parlando di varianti del gioco s’intendono forme con cui questo può essere giocato, mentre con “specialità” s’intende il gioco con proprie regole e una propria meccanica.
Perciò, quando solitamente pensiamo al poker nella sua versione del Texas Hold’em o Royal Hold’em non stiamo parlando di varianti, bensì di specialità.
Una variante è quando vengono stabilite regole a priori nel gioco come ad esempio il limite nelle puntate.
Tuttavia il termine variante, al posto di specialità, è più usato anche se in modo sbagliato, soprattutto online dove facilita la ricerca anche per i principianti del settore.
Ma quindi, quali sono realmente le specialità del poker? Dato il grande numero esistente, sono state formate tre categorie per poterle raggruppare:
- Draw poker;
- Community card poker;
- Stud poker.
Classico intramontabile: Draw Poker.
Per riassumere, possiamo dire che nella prima categoria, le draw poker, sono state raggruppate quelle specialità che si basano sulla distribuzione di – solitamente – 5 carte ai giocatori, da cui dovranno formare la combinazione (o sarebbe meglio dire il punto) per vincere.
Il poker classico, quello che conoscono tutti, fa parte di questa categoria con il nome di “5 card draw”: dopo la distribuzione delle 5 carte ai giocatori, avverrà il giro di scommesse, al quale seguirà la possibilità di cambiare le carte della propria mano, prima di arrivare allo showdown.
Per la precisione, il comune “pokerino all’italiana” sarebbe un “5 card draw stripped deck”, ovvero con un mazzo di carte ridotto.
Il cult: Community Card Poker
Nella seconda categoria, le community card poker, sono state raggruppate quelle specialità che invece si basano sulla calata di una vela di carte dette “comunitarie”, perché visibili e fruibili da tutti i giocatori, durante la partita.
Probabilmente tra le specialità del poker più conosciute e diffuse, che appartengono a questa categoria, troviamo il Texas Hold’Em.
Il Texas Hold’Em viene giocato con 52 carte del mazzo francese, dove 2 carte, i jolly, non vengono utilizzati:
- a differenza del poker tradizionale le varie combinazioni vengono fatte non con le carte in mano al giocatore, ma tra queste e quelle comuni scoperte dal mazziere;
- per di più le carte date ai vari giocatori non saranno 5, ma bensì 2;
Altra differenza sono i valori delle combinazioni, come ad esempio il full che ha un valore maggiore del colore.
Lo Stud Poker, dove nulla è in comune
Infine, nella categoria dello stud poker, dove le carte scoperte potranno essere una o di più e non ci sono invece carte comunitarie.
Viene più semplice spiegare questa categoria guardando alle sue specialità più diffuse, come ad esempio 7 Card Stud.
In 7 Card Stud i giocatori avranno sette carte, tre coperte e quattro scoperte, che vengono distribuite in questo modo:
- una scoperta fin dall’inizio e due coperte;
- Nei successivi giri di puntate che seguiranno (5 in tutto), si avranno tre carte scoperte ed un’ultima carta coperta.
L’obiettivo, una volta arrivati allo showdown, sarà fare punto combinando le proprie carte coperte con quelle scoperte.
Ma dove sta davvero la differenza?
Molti pensano che il gioco del poker si basi solo sulla fortuna: non si possono controllare le carte che arrivano, perciò tutto si basa sul caso.
In realtà non è affatto così, ma i giocatori più esperti si guardano bene dal gridarlo in giro.
Anche qui si tratta di tecnica e abilità, in particolare, nel caso delle specialità con carte scoperte, una buona conoscenza di teoria del gioco e abilità di calcolo delle probabilità sono gli strumenti necessari per ragionare sulle carte che via via appaiono durante la partita.
A tutto questo dobbiamo anche aggiungere, in un gioco a somma zero, il valore delle puntate, inteso sia materialmente che psicologicamente: la vittoria di qualcuno sarà la sconfitta di qualcun altro, sia quando si sceglie un casinò online che offline, quindi ogni mossa ha un suo peso che può fare la differenza.
Da qui comprendiamo bene come, al variare delle regole delle varie varianti e specialità del poker, cambieranno anche i comportamenti e le mentalità con la quale il giocatore si dovrà approcciare, mentre invece, la logica di base del poker resterà la stessa.